L’Arcidiocesi di Monreale e l’Ance avviano un percorso di formazione lavorativa per i giovani
Favorire l’incontro tra domanda e offerta e dare ai giovani la chance di imparare un mestiere. Il lavoro è stato uno dei temi al centro della riunione che si è svolta a Monreale tra il presidente di Ance Palermo, Massimiliano Miconi, l’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, il direttore della Caritas di Monreale, Don Ferdinando Toia, il responsabile pastorale giovanile regionale Don Gaetano Gulotta, l’architetto Susanna Gristina del progetto Policoro dell’Arcidiocesi di Palermo e Simona Schiera e Rita Noto di Policoro Monreale.
Nel corso del dibattito, promosso dall’Ance Palermo, si è posto l’accento sulla necessità di trasparenza e legalità nel mondo del lavoro evidenziando come la sinergia tra il mondo della chiesa e quello imprenditoriale, grazie a un capillare intervento sul territorio, possa contribuire a creare gli spazi giusti per trovare un punto di unione tra la domanda e l’offerta. Nel dettaglio, l’idea che si sta portando avanti è quella di fare sistema anche attraverso l’esperienza del progetto Policoro della Conferenza episcopale italiana che ha, tra i suoi fini, quello di promuovere la cultura del lavoro e di impresa educando i giovani.
“L’idea – spiega il presidente Miconi – è quella di fare sistema creando una piattaforma di offerta formativa per reperire personale qualificato. Noi, attraverso il nostro sistema paritetico che si occupa, tra le altre cose, anche di formazione, possiamo fornire le giuste competenze per permettere ai giovani di formarsi adeguatamente imparando un mestiere spendibile concretamente nel mondo del lavoro, soprattutto oggi con l’avvio di tanti interventi di riqualificazione con i bonus”.
“Uno dei nostri compiti – dichiara monsignor Pennisi – è quello di aiutare i giovani a comprendere che la cultura del lavoro e della cooperazione devono avere la meglio su quella di tipo assistenzialistico che crea solo false aspettative senza dare vita a un lavoro partecipato e solidale. Incontri come quello di oggi servono a creare i presupposti per offrire attività formative e creare nuove professionalità”.